- 19 Aprile 2018
- Posted by: Clhub
- Categoria: Business

Sempre più spesso si sente parlare di blockchain, ma non per tutti è chiaro cos’è e come funziona questa tecnologia.
Letteralmente, la traduzione italiana è “catena di blocchi” e in molti la considerano una vera e propria rivoluzione, paragonabile all’avvento di internet.
Sebbene i termini blockchain e criptovaluta siano legati tra loro, spesso, ed erroneamente, si considerano sinonimi. Si tratta però di entità concettualmente molto diverse tra loro: il bitcoin (così come altre criptovalute) è un mezzo di scambio basato sul protocollo della blockchain, un po’ come – semplificando – un sito internet è basato sul protocollo del World Wide Web.
La blockchain si può definire come un registro aperto, un libro mastro distribuito tramite tecnologia peer to peer, attraverso il quale tenere traccia delle transazioni fra due parti in maniera verificabile e permanente: i dati di un blocco non possono retroattivamente essere modificati.
Ogni unità del registro rappresenta un “blocco”, e i blocchi sono collegati tra loro nell’ordine in cui sono stati creati. I blocchi sono connessi usando la crittografia, che li lega in modo virtualmente non modificabile.
Il primo lavoro su una catena di blocchi protetta da crittografia risale ai primi anni 90 e lo si deve a Stuart Haber e W.Scott Stornetta. La prima distribuzione così come la conosciamo oggi è però del 2008 grazie a una persona o gruppo operante con lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto. Nel 2009 la blockchain divenne componente indispensabile per il bitcoin, di cui è tuttora il libro contabile per tutte le transazioni svolte con questa criptovaluta.
Per avere ancora più chiare le potenzialità della blockchain è necessario conoscere, oltre al concetto di blocco, anche quello di miner e nodo.
Per decifrare i codici delle transazioni sono necessari una serie di computer in grado di fare centinaia di migliaia, se non milioni, di calcoli al secondo.
I miner sono coloro che effettuano il controllo delle transazioni, grazie a computer molto potenti e attraverso un protocollo di validazione piuttosto complesso, e il cui lavoro viene ripagato con un premio. I miner sono quindi una delle figure chiave del processo poiché si incaricano di estrarre (da qui il nome) nuovi bitcoin e verificare la validità delle operazioni.
Per quanto riguarda i nodi, si tratta di computer connessi che hanno il compito di conservare e distribuire una copia aggiornata di ciascun blocco.
Nel caso in cui un nodo si perda o smetta di funzionare, non succederà nulla alla catena. Il resto degli anelli conservano tutte le informazioni e non vengono perse. Le informazioni vengono memorizzate in tutti i nodi e quando qualcosa viene inserito nella blockchain si conserva per sempre. Si tratta di un sistema resistente agli attacchi informatici e a qualsiasi problema tecnico.
I campi in cui applicare la tecnologia blockchain sono innumerevoli e il settore finanziario risulta il punto di partenza di questa rivoluzione. Uno dei settori su cui potrebbe impattare in maniera maggiore è sicuramente quello dei pagamenti, eliminando gli intermediari, mettendo in collegamento diretto mittenti e destinatari.
Vista la possibilità di registrare i dati in maniera sicura e immodificabile, anche la gestione dei servizi pubblici potrebbe giovarne, così come quella dei dati giuridici.