- 22 Gennaio 2019
- Posted by: Clhub
- Categoria: Business
Sempre più spesso si sente parlare di crowdfunding nell’immobiliare nell’ambito del mercato italiano: soprattutto a luglio 2018 vi è stata una forte accelerazione nel settore grazie a nuove iniziative adottate.
Non a caso, come sottolineato anche dal nuovo Report italiano sul Crowdinvesting, diffuso a luglio dal Politecnico di Milano, in Europa la raccolta inerente al real estate si attesta sui 2 miliardi di euro l’anno rispetto ai 5,1 degli Usa.
In particolare, in Italia sono stati raccolti già 10 milioni, cifra che si stima possa arrivare alla fine del 2019 a circa 30 milioni di euro.
Nello specifico per crowdfunding immobiliare si intende una forma di investimento nel real estate: se fino a qualche anno fa tutto ciò presupponeva il disporre di grandi capitali, che consentivano di acquistare proprietà, ad oggi invece ciò è possibile grazie a numerosi portali on line che sfruttando il sistema di equity o peer-to-peer lending, danno la possibilità a chiunque di poter investire sul mercato immobiliare, anche se si dispone di piccole somme attraverso operazioni sicure e redditizie.
Dal momento che gestire e possedere le proprietà può comportare un notevole dispendio economico, di tempo e di manodopera, puntare sul crowdfunding immobiliare significa eliminare qualsiasi forma di stress.
Proprio per la sua natura in Italia si sta sviluppando maggiormente il crowdfunding per progetti di sviluppo immobiliare, grazie alla presenza di numerose piattaforme online come Wallace, autorizzata e specializzata nel fornire questo tipo di servizio.
Ciò che Wallace mette a disposizione sono:
- offerte,
- modelli di investimento,
- requisiti e limiti di accreditamento.
A questo punto bisogna specificare che esistono due differenti tipologie di crowdfunding immobiliare:
- lending,
- equity
Per quanto riguarda il lending crowdfunding colui che investe diventa titolare di un diritto di credito, cosa che invece non accade nell’equity dal momento che si comprano le quote della società in cui si decide di investire.
Ciò significa che mentre nel primo caso non si diventa proprietario di un bene oppure dei soci ma, in cambio del capitale prestato, entro un determinato periodo di tempo e in base a dei tassi di interesse prestabiliti, si ha diritto alla restituzione del capitale.
Invece nel caso dell’equity crowdfunding, si entra in maniere proporzionale a seconda della somma investita, nella società che realizza il progetto immobiliare, il che però non implica che si diventa proprietari dell’immobile.